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Luglio 2017

IFRS 9: impatto ridotto rispetto alle precedenti previsioni di novembre 2016.

L’introduzione del nuovo principio contabile internazionale IFRS9 “Strumenti finanziari” avrà un impatto sui bilanci delle banche europee più contenuto rispetto alle precedenti stime. Il passaggio alle nuove regole dovrebbe produrre un’erosione del Cet1 degli istituti bancari pari a circa 45 punti base in termini medi, che salirà fino a 75 punti base per l’86% dei soggetti coinvolti nell’indagine. Numeri più bassi (-24% è la differenza d’impatto sul Cet1) rispetto a quelli emersi a novembre 2016. In quell’occasione, l’Authority aveva messo in conto un assorbimento del Cet medio 1 pari a 59 punti base, con un picco di 75 punti, e quindi identico, ma per un numero più basso di banche (79% del campione).
A generare l’impatto sui ratio patrimoniali è l’atteso incremento delle rettifiche sui crediti. Il nuovo principio, che sostituirà lo IAS 39 dal primo gennaio 2018, introduce modalità più severe per gli accantonamenti su crediti. Il principio di fondo è che la banche facciano coperture non solo per i crediti già deteriorati, ma anche per quelli che potrebbero deteriorarsi in futuro (stima delle perdite attese “expected credit loss”).
Anche l’aumento degli accantonamenti sarà più contenuto delle precedenti stime. Per tre quarti degli istituti europei (75%), l’incremento delle rettifiche si attesterà fino al 18% rispetto ai livelli attuali (mentre a novembre 2016, l’86% del campione metteva in conto incrementi del 30%). In termini medi l’incremento delle svalutazioni sarà pari al 13% (18% nel primo esercizio).
L’ammorbidimento degli effetti da adozione IFRS 9, è dovuto al fatto che le banche nel frattempo hanno lavorato sull’ottimizzazione delle metodologie applicate nel calcolo. Ma a generare una riduzione degli impatti è anche il generale miglioramento delle condizioni macro-economiche, che a sua volta ha un effetto mitigante sulle perdite attese.
A oggi sono diverse le bozze in discussione, che arriveranno al voto Ue probabilmente a settembre e che prevedono l’introduzione di gradualità relativamente alle perdite che saranno spalmate in 5 anni. L’accantonamento sarà a scalare e si prevede che nel primo anno venga accantonato tra il 5 e il 10% del totale, il 15-20% nel secondo e così via.

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