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Novembre 2012

Il Modello "231" si allinea alla legge anticorruzione.

I nuovi reati introdotti dalla legge anticorruzione (190/2012) in vigore dal 28 novembre 2012, rendono necessario un adeguamento dei Modelli organizzativi 231 in tempi rapidi per garantire la non imputabilità della responsabilità della società in caso di illeciti commessi dai soggetti in posizione apicale e/o da loro sottoposti. Aggiornamento e adeguamento del modello risultano più efficaci quanto più sono tempestivi. Poi, una volta aggiornato, il modello deve comunque essere approvato dal consiglio di amministrazione o dall'amministratore unico. Inoltre le società e gli organismi di vigilanza (OdV) sono chiamati a organizzarsi per rendere operative tali modifiche e a fare in modo che non siano solo formali. La chiave di volta è proprio questa: il modello va seguito passo dopo passo da un organismo di vigilanza che ne suggerisca, nel modo più rigoroso, le necessarie modifiche e integrazioni. Devono accelerare i tempi di adeguamento in particolar modo le società che, per la loro attività, hanno numerosi contatti con uffici della pubblica amministrazione. In tal caso, infatti, è quanto mai opportuno svolgere periodicamente l'analisi dei processi aziendali e il risk management ossia la misurazione e gestione del rischio. L'aggiornamento del modello richiede, infatti, l'identificazione delle aree a rischio per la commissione dei reati già contemplati dal modello o di quelli introdotti dalle nuove disposizioni. Dopo questa fase, occorre operare una valutazione del rischio per arrivare a delineare le esigenze di adeguamento procedurale o previsione ex novo dei protocolli di controllo al fine di mitigare e/o eliminare il rischio della commissione del reato. Tutti gli adeguamenti devono essere evidenziati in ogni singolo documento che costituisce il modello organizzativo.

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