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Marzo 2019

Emanata bozza di modifica del decreto legislativo 231/2007.

Il Dipartimento del Tesoro ha posto in consultazione pubblica la bozza di schema del decreto che modifica e integra il d. lgs. 231/2007 (già modificato dal d. lgs. 90/2017) al fine di recepire le indicazioni della V Direttiva antiriciclaggio (Direttiva UE 2018/843).
La bozza prevede un ampliamento dell’ambito di applicazione della normativa antiriciclaggio, inserendo tra i soggetti obbligati i prestatori di servizi di portafoglio digitale e le persone che commerciano opere d’arte, anche se tale attività è effettuata da gallerie d’arte o case d’asta. È previsto inoltre che rientrino nell’ambito della normativa le persone fisiche che, congiuntamente alla persona politicamente esposta, detengono la titolarità di enti giuridici, trust e istituti giuridici affini.
La bozza spiega che in caso di violazioni gravi, ripetute, sistematiche o plurime, Banca d’Italia possa prevedere una sanzione amministrativa e pecuniaria dai 2.500 euro a 350.000 euro, la quale può essere aumentata fino al triplo del massimo edittale o fino al doppio dell’importo dei profitti ricavati dalle violazioni accertate, quando tale importo è determinato o determinabile.
Per garantire un maggiore controllo sui gruppi di imprese, è riconosciuto alle autorità di vigilanza di settore il potere di impartire alla capogruppo l’adempimento a obblighi di antiriciclaggio, di effettuare ispezioni e di richiedere l’esibizione di documenti e atti considerati necessari.
Infine, per facilitare la vigilanza sui gruppi operanti in diversi Stati comunitari, è previsto che le autorità di vigilanza di settore, in accordo con le autorità competenti in materia di antiriciclaggio, possano definire forme di collaborazione ed eventualmente concordare specifiche ripartizioni di compiti e deleghe di funzioni.

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