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Marzo 2019

Nuove norme Ue per la copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate.

Il Parlamento europeo ha varato nuove misure per la copertura minima dei crediti deteriorati che puntano da un lato a definire criteri di accantonamento uniformi tra gli intermediari dell’Unione Europea, dall’altro a garantire una maggiore stabilità finanziaria mitigando il rischio derivante dai crediti “non performing loans” (NPL).
Il Parlamento ha votato l’introduzione di livelli comuni di copertura delle perdite, con effetti che riguarderanno anche la determinazione dei fondi propri qualora tali livelli minimi non vengano applicati. Ogni banca dovrà accantonare capitali per coprire le perdite causate da prestiti che potrebbero andare in sofferenza. I requisiti di copertura per le banche varieranno a seconda della garanzia di protezione del credito degli NPL, tenendo in considerazione anche le diverse tipologie di garanzie utilizzate.
In particolare, i crediti non garantiti dovranno essere completamente svalutati tre anni dopo essere stati classificati come non performing, mentre quelli garantiti da garanzia reale o altre garanzie considerate idonee, potranno essere svalutati gradualmente, in un periodo, rispettivamente, di nove o sette anni, a partire dal terzo anno dal momento in cui sono stati classificati non performing, per limitare effetti particolarmente incisivi sui bilanci e quindi sull’economia reale.
Le nuove norme varate dal Parlamento Ue saranno obbligatorie per tutte le banche e si applicheranno soltanto ai prestiti erogati dopo l’entrata in vigore del regolamento: non si applicheranno di conseguenza alle esposizioni in essere alla data di entrata in vigore del regolamento, a prescindere dalla loro classificazione o meno tra i crediti deteriorati.

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