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Luglio 2010

Diritto fallimentare: la manovra del Governo incentiva il ricorso alle soluzioni light per le crisi di impresa.

La manovra finanziaria, in agenda l'ultimo passaggio alla Camera la prossima settimana, ritocca le misure previste dalla riforma della legge fallimentare per la risoluzione delle crisi di impresa (concordato preventivo, accordi di ristrutturazione e piani attestati) al fine di renderle più attraenti.
Tra i crediti prededucibili, quelli con priorità superiore a quelli concorsuali, vengono inseriti: i finanziamenti di banche ed intermediari rilasciati in esecuzione di accordi di ristrutturazione o concordati o erogati in occasione della domanda di ammissione al concordato di omologazione dell'accordo. Da qui, la volontà di far affluire più facilmente risorse alle imprese in crisi ma non ancora insolventi o in liquidazione.
Anche i crediti dei professionisti che certificano la fattibilità del progetto dell'imprenditore potranno far parte dei crediti prededucibili.
Inoltre, l'imprenditore potrà beneficiare di una sospensione di 60 giorni dall'esecuzione di azioni cautelari o esecutive presentando una domanda al Tribunale e autocertificando la presenza di trattative con i creditori che raccolgano almeno il 60% del valore dei crediti. Il Tribunale verifica la completezza della documentazione presentata e il tipo di trattamento previsto per i creditori che non aderiranno.
Le operazioni fatte in esecuzione di concordati, accordi o piani attestati, saranno esenti da bancarotta preferenziale e semplice.

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