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Agosto 2011

Approvata dal FASB una modifica volta a semplificare la procedura di impairment test del goodwill.

Il FASB ha approvato nel mese di agosto dei cambiamenti al principio contabile che disciplina le modalità di realizzazione dell'impairment test del goodwill.
Accogliendo le richieste espresse dal mondo finanziario e industriale, che lamentava la complessità ed i costi elevati dell'attuale normativa, il Board americano è intervenuto sul relativo principio contabile, semplificandone dalla base le modalità di calcolo a partire dagli esercizi aventi inizio dopo il 15 dicembre 2011.
L'attuale disciplina prevede un approccio basato su due step: il primo volto a calcolare quantitativamente il fair value della reporting unit al fine di confrontarlo con il carrying amount della stessa; il secondo finalizzato alla valutazione dell'impairment loss sul goodwill.
Le modifiche introdotte, invece, permettono all'impresa di effettuare una preventiva valutazione qualitativa sulla verosimiglianza della perdita subita dal goodwill, in modo tale da procedere eventualmente alla sua quantificazione. Nello specifico, le imprese avranno la possibilità di determinare sulla base di fattori qualitativi (eventi e circostanze) la verosimiglianza "more likely than not" del fatto che il fair value della reporting unit sia inferiore al suo valore di carico. Se tale probabilità sarà inferiore al 50 per cento la procedura di impairment test basata sui due step non si renderà necessaria. In caso contrario, invece, l'attuale previsione troverà piena applicazione, necessitando una stima quantitativa del fair value della reporting unit considerata.
Sulla base delle modifiche approvate la singola entità potrà decidere se intraprendere l'approccio qualitativo o passare direttamente al primo step dell'attuale procedura.
Nulla cambia invece nelle modalità di valutazione e misurazione delle impairment losses.

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