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Gennaio 2025
EBA: Peer review sull’applicazione della proporzionalità nel processo di revisione e valutazione prudenziale
L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato una Peer Review sull’adozione del principio di proporzionalità nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP), evidenziando le migliori pratiche adottate dalle autorità di vigilanza. L’analisi ha confermato che le autorità competenti applicano ampiamente il principio di proporzionalità e la valutazione della liquidità, con alcune variazioni dovute al contesto locale e al profilo di rischio degli istituti vigilati. Tuttavia, sono state identificate alcune criticità che potrebbero compromettere l’uniformità dell’approccio a livello europeo.
Le principali aree di miglioramento riguardano:
• Coerenza nell’attuazione delle linee guida nel processo di revisione e valutazione prudenziale.
• Fonti utilizzate per la categorizzazione degli istituti.
• Implementazione del modello di impegno minimo di vigilanza.
Sebbene queste carenze non comportino rischi non affrontati, limitano l’obiettivo di un approccio più armonizzato nell’UE.
Per affrontare queste problematiche, EBA ha suggerito diverse misure da applicare a tutte le autorità di vigilanza dello Spazio Economico Europeo (SEE), tra cui:
• Integrazione della classificazione degli istituti in base alla distinzione tra “grandi” e “piccoli e non complessi”, secondo il regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR).
• Allineamento al modello di impegno minimo di vigilanza, in particolare per quanto riguarda le prove di stress sulla liquidità.
Inoltre, il rapporto evidenzia alcune best practice, come:
• L’uso di strumenti di benchmarking.
• Ispezioni pilota, in cui più istituti utilizzano lo stesso fornitore di servizi.
• Controlli a campione sulla qualità e affidabilità delle informazioni fornite nei questionari di autovalutazione.
EBA incoraggia le autorità di vigilanza a implementare appieno le disposizioni previste nelle linee guida, poiché l’analisi ha evidenziato che alcune non vengono applicate in modo sistematico.
In particolare, le autorità di vigilanza dovrebbero:
• Adattare la granularità delle valutazioni in base al profilo di rischio degli istituti, senza basarsi esclusivamente sulla loro categorizzazione.
• Utilizzare metodologie specifiche per istituti con caratteristiche di rischio simili.
• Condurre valutazioni tematiche collettive su più istituti attraverso un approccio di “clustering”.
Questi miglioramenti contribuiranno a rafforzare la coerenza e l’efficacia del processo di vigilanza prudenziale nell’Unione Europea.