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Ottobre 2025

IFRS 16: l’OIC segnala criticità su interazioni con altri standard, esenzione per beni di basso valore e classificazione delle passività da leasing

L’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) ha pubblicato due lettere di commento indirizzate a EFRAG e IASB in merito alle proposte di modifica del principio contabile internazionale IFRS 16 – Leasing.

Nel complesso, l’OIC ritiene che l’impianto dello IFRS 16 non necessiti di revisioni sostanziali, pur evidenziando alcuni profili critici che meritano chiarimenti o aggiustamenti operativi.

1. Interazione tra IFRS 16 e IFRS 9

Permangono incertezze interpretative circa il trattamento delle modifiche contrattuali che comportano l’estinzione della passività da leasing.
Tali operazioni, infatti, possono rientrare sia nella definizione di estinzione prevista dallo IFRS 9, sia in quella di modifica del contratto di leasing ai sensi dello IFRS 16, con conseguente rischio di sovrapposizione normativa.
L’OIC invita pertanto lo IASB a fornire chiarimenti espliciti per garantire coerenza applicativa tra i due standard.

2. Interazione tra IFRS 16 e IFRS 11 (Joint Arrangements)

Nell’attuale disciplina, il “lead operator” deve rilevare l’intera passività da leasing, anche quando gli altri operatori partecipanti rimborsano la quota di loro competenza.
Tale impostazione, secondo l’OIC, non rappresenta fedelmente la sostanza economica dell’accordo e può generare distorsioni nei rapporti finanziari, ad esempio con le agenzie di rating.
L’OIC propone quindi che ciascun operatore rilevi solo la propria quota di passività, in proporzione alla partecipazione all’accordo.

3. Pagamenti variabili

Si registra una crescente diffusione di contratti di leasing con canoni inizialmente variabili, spesso legati ai ricavi del conduttore, seguiti da canoni fissi negli anni successivi.
Tuttavia, l’attuale IFRS 16 non consente di includere i canoni variabili nel valore iniziale della passività, producendo un effetto distorsivo sul conto economico nei primi esercizi, proprio quando i canoni sono più bassi per agevolare l’avvio dell’attività.
L’OIC suggerisce una revisione del trattamento contabile di tali contratti, in modo da riflettere più fedelmente la sostanza economica dell’operazione.

4. Esenzione per beni di basso valore

L’esenzione attualmente prevista per i beni di basso valore, fissata a 5.000 USD, non tiene conto della natura del bene, della dimensione dell’entità né delle circostanze specifiche dell’utilizzatore.
Secondo l’OIC, tale soglia non riflette adeguatamente il concetto di materialità espresso dallo IAS 1, e l’esclusione dei subleasing da tale esenzione comporta oneri contabili eccessivi rispetto alla rilevanza economica delle operazioni.
L’OIC propone di introdurre un criterio più basato su principi, che consenta di applicare l’esenzione anche ai subleasing.

5. Durata del leasing e classificazione delle passività

Sebbene la prassi contabile in materia di opzioni di rinnovo sia ormai consolidata, permane il tema della classificazione delle passività da leasing.
Molte imprese, infatti, escludono tali passività dalle misure non-GAAP (ad esempio dalla posizione finanziaria netta), con effetti sulla trasparenza informativa.
L’OIC propone quindi di distinguere nei rendiconti finanziari tra passività da leasing operativo e da leasing finanziario, assicurando maggiore chiarezza anche nei rendiconti dei flussi di cassa.

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