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Gennaio 2020
Massimario della Cassazione: possibile la sussistenza contemporanea di sanzioni penali e amministrative ex d.lgs 231/2001.
L'Ufficio del Massimario della Cassazione ha rilasciato alcune importanti osservazioni con riferimento all'estensione ad alcuni reati tributari più gravi della responsabilità amministrativa dell'ente prevista dal d.lgs. 231/2001. In tale atto viene evidenziato che finora il sequestro finalizzato alla confisca del profitto del reato tributario commesso a beneficio di una società di capitali viene eseguito nei confronti dell'ente solo ove possibile in via diretta. In caso di insufficienza delle somme, la misura viene eseguita, in genere, nei confronti del rappresentante legale dell'ente imputato nel procedimento penale anche sotto la forma per equivalente. Fino ad oggi era infatti esclusa la possibilità di procedere per equivalente nei confronti della società. Possibilità che potrà invece concretizzarsi in futuro per effetto dell'applicazione dell'art. 19 del D.lgs. 231/2001. Tale articolo prevede infatti la possibilità di procedere alla confisca sia direttamente sia per equivalente del profitto o del prezzo dell'illecito nei confronti del patrimonio della società. L'Ufficio del Massimario affronta anche l'eventuale futura sussistenza di una doppia sanzione censurabile in capo alla società affermando che non dovrebbero porsi problemi di ne bis in idem in quanto il sistema punitivo contenuto nel d.lgs. 231/2001 coniugando i tratti dell'ordinamento penale e di quello amministrativo, configura una sorta di tertium genus di responsabilità, compatibile con i principi costituzionali di responsabilità per fatto proprio e di colpevolezza. In ogni caso il ne bis in idem non sussisterebbe quando tra il procedimento penale e quello amministrativo sussiste una connessione sostanziale e temporale sufficientemente stretta in modo che le due sanzioni siano parte di un unico sistema sanzionatorio. In questa prospettiva, secondo il Massimario, potrebbe rendersi necessario conferire maggiore rilievo ai meccanismi di coordinamento tra l'attuale sistema sanzionatorio tributario e la disciplina della responsabilità ex d.lgs 231/2001 onde evitare un eccesso della risposta sanzionatoria, in contrapposizione con l'esigenza di promuovere un apparato di tutela che appaia, secondo i dettami della Corte UE, legittimo e giusto.